RevenueHits VS Google Adsense: chi paga di più? Un confronto sul campo a Gennaio 2016

Il network RevenueHits continua ad essere dipinto da molti siti web come la migliore alternativa a Google Adsense. In alcuni post precedenti avevo descritto i risultati ottenuti da un primo test con questo circuito pubblicitario ed effettuato un’analisi sul tipo di traffico, in termini di provenienza geografica, più redditizio. Nell’articolo di oggi invece voglio illustrare i risultati di un confronto diretto “sul campo” tra i due network Adsense e RevenueHits eseguito nel mese di Gennaio 2016.
Il primo passo è stato decidere quanti e quali annunci, per ciascuno dei due circuiti, inserire nelle pagine del blog. Dopo aver fatto un po’ di prove, ho trovato una configurazione che mi sembrava accettabile e, sostanzialmente, i termini in cui si è svolta l’analisi sono stati i seguenti:

Adsense:
2 banner

  • 1 leaderboard 728 X 90 di tipo “image + text” posizionata in alto, sopra al titolo dell’articolo
  • 1 banner rettangolare della dimensione di 336 X 280, posizionato ad inizio articolo in alto a sinistra, con allineamento left rispetto al testo

RevenueHits:

  • 1 unico annuncio di tipo “shadow box”

I risultati ottenuti, nell’intervallo di osservazione di un mese, sono stati i seguenti:

Google Adsense:
Impressioni: 16074
Click: 13
eCPM: $0,57
Guadagni: $9,13

Google Adsense January 2016 Income

RevenueHits:
Impressioni: 7519
Click: 368
eCPM: $1,26
Guadagni: $9,51

RevenueHits January 2016 Income

Guardando il dato puro è semplice emerge che RevenueHits ha generato più ricavi di Adsense.

Occorre però andare più a fondo e fare una considerazione sulla tipologia degli annunci.
Dopo aver effettuato diversi test con le tipologie di annunci messi a disposizione da RevenueHits, sono giunto alla conclusione che “Shadow Box” è quella più redditizia. Questo però non viene gratis, ma dipende dal fatto che è una tipologia di annuncio piuttosto invasiva; si tratta infatti di un banner in primo piano, disposto su un layer in trasparenza che copre l’intera pagina e che al click genera l’apertura di una nuova finestra con un sito pubblicitario.
Quelli di Adsense invece erano dei normali banner “incastrati” nel layout della pagina e definiti inoltre con un “text & style” personalizzato con i colori del sito che li rendeva ancora più “amalgamati” nel caso di annunci di tipo solo testo.

Anche la provenienza geografica del traffico diretto verso il sito incide molto sulle revenue generate dai due diversi network. Con RevenueHits, ad esempio, 8,03$ su 9,51 sono stati generati da traffico proveniente dagli USA con il secondo Paese, il Canada, che ha contribuito con 42 cents e gli altri che, a partire dal terzo, hanno contribuito in maniera trascurabile. Con Google Adsense invece gli introiti sono stati generati in maniera più distribuita dai diversi Paesi con gli USA, anche qui al comando, che hanno procurato “soltanto” 3,88 dei 9,13 dollari ma con la Svezia seconda a 1,10 e altri 3 Paesi sopra ai 50 cents ciascuno.

Questo, in sostanza, è l’esito del confronto diretto tra Adsense e RevenueHits effettuato sul campo e su un arco temporale di un mese. Di seguito il tutto viene riassunto in una lista di PRO e CONTRO di ciascun circuito pubblicitario.

Adsense
PRO:

  • Annunci di qualità e pertinenti
  • Annunci poco invasivi
  • Traffico utile più distribuito in base alla provenienza

CONTRO:

  • eCPM basso

RevenueHits:
PRO:

  • buon eCPM

CONTRO:

  • tipologia di annunci invasiva
  • annunci di pessima qualità
  • traffico utile solo da US, Canada (e in parte Australia)

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2 thoughts on “RevenueHits VS Google Adsense: chi paga di più? Un confronto sul campo a Gennaio 2016

  1. Pingback: RevenueHits: solo il traffico da USA, Canada e Australia vale qualcosa | Dede Blog

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