Recensione: The Drums – The Drums

Artista: The Drums
Titolo: The Drums
Anno: 2010
Genere: pop-rock, surf-rock

Lente d’ingrandimento: Loro si chiamano The Drums e il loro album d’esordio, che arriva dopo un precedente EP intitolato Summertime!, pure. Arrivano da Brooklyn e, attingendo dichiaratamente alle fonti di Smiths e Joy Division e aggiungendo a queste sonorità delle ampie dosi di un estivo surf-rock, sono riusciti a far esplodere la bolla delle celebrazioni massive degli addetti ai lavori, a partire dal solito NME ma non solo. Il periodo di uscita è tutt’altro che casuale e il pezzo che apre il disco, Best Friend, che è anche il primo singolo estratto, oltre che la loro prima canzone realizzata in assoluto, indica chiaramente che la direzione che intendono prendere è quella del lavoro poco impegnativo ideale per accompagnare, senza troppe pretese, le giornate estive. Me and the moon aggiunge un po’ di energia e fa pensare ad una buona partenza ma eventuali precipitose dosi di entusiasmo si placano in fretta perchè anche nella successiva Let’s go surfing tutto resta uguale: le sonorità sono sempre le stesse ma con l’aggravante che la qualità del testo tocca il punto più basso raggiungendo con il ritornello “Oh mamaaa, I wanna go surfiiing” l’apice della banalità e, va bene il clima estivo e la spensieratezza, ma questo che rappresenta il loro universale cavallo di battaglia pare proprio un pezzo orecchiabile si, ma di poco spessore, che sembra avere più qualità commerciali che musicali. Il disco poi continua ancora sulla stessa falsariga tanto che, fino alla traccia numero 6 compresa, non si percepiscono significative differenze di suono ma, al contrario, quello che si percepisce è una certa monotonia e ripetitività nella struttura dei pezzi (che hanno persino tutti una durata quasi identica) e, se Book of Stories si può salvare grazie a qualche bel verso come “My life’s a book of short stories, and we wrote a new one everyday”, Skippin’ Town finisce col sembrare addirittura superflua tanta è la somiglianza con i brani precedenti. Il secondo singolo estratto dall’album, Forever and ever amen, che con i suoi 4 minuti e mezzo è il pezzo più lungo del disco, continua a riproporre la stessa formula e conferma la sensazione che i singoli siano stati accuratamente scelti in base all’unico criterio dell’appeal commerciale. Una nota a margine anche sull’abuso nei testi del termine “forever” che, dopo anche un precedente interminabile loop x16 presente in Me and the Moon, qui rischia di finire col diventare quasi irritante.
Poi finalmente qualcosa cambia e con Down by the water, anch’essa, come Let’s go surfing, già presente nell’EP Summertime!, i The Drums dimostrano, forse un po’ tardivamente, di saper fare anche altro; c’è un deciso rallentamento dei ritmi infatti in questa ballata romantica molto ben costruita, dal testo semplice ma elegante, in cui viene valorizzata a dovere la parte vocale. Queste caratteristiche, unite al fatto che rappresenta un diversivo, di cui si sentiva il bisogno, dalla monotonia di quanto proposto fino a questo punto, finiscono col renderlo uno dei pezzi più convincenti del disco facendolo apprezzare particolarmente fin dai primi ascolti. Buona anche la successiva I will all end in tears che prosegue il timido tentativo di diversificare l’offerta musicale proposta prima di un ritorno alle origini, intese come sonorità della prima parte dell’album, che avviene puntualmente dal brano successivo e prosegue fino alla fine, dove purtroppo neanche la conclusiva The Future riesce ad avere una particolare impronta propria che la faccia distinguere significativamente dal resto.
Un esordio quindi che qualcosa di buono fa vedere e lascia l’impressione che, partendo da questa esperienza, con l’acquisizione di un po’ di maturità che gli faccia abbandonare la ricerca della hit estiva (o quanto meno solo di quella) a favore di una maggiore consistenza globale dei pezzi e con qualche idea in più, abbiano le potenzialità per dire ancora la loro in futuro con un lavoro probabilmente migliore e più completo.

Brani migliori: Me and the Moon, Down by the water, I will all end in tears
Brani peggiori: Skippin’ Town, The Future

Voto: 6 (di incoraggiamento)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *