Romanzo Criminale, Giancarlo De Cataldo

Finito mentre ero in montagna. Un bel libro, una bella storia, risultato di un ben costruito mix tra fatti reali accaduti a Roma a partire dagli ultimi anni 70, con la nascita della cosiddetta “Banda della Magliana”, e invenzioni narrative dell’autore atte, secondo lo stesso, “a tradire la storia, piegandola a certe esigenze per renderla pi?? vera”.
I personaggi sono moltissimi: i ragazzi di strada che formano la banda, indicati sempre per soprannome, i loro contatti, i loro agganci, le loro donne, giudici, avvocati, poliziotti corrotti e non, personaggi al di sopra di tutto il sistema. Questo, in alcune parti, porta a fare un po’ di confusione su chi ?® chi e cosa ha fatto in precedenza, tanto che nel retro della copertina ?® stato inserito un elenco di tutti i principali protagonisti con una minimale descirizione del loro ruolo. Numerosi sono anche gli intrecci a cui porta la storia, che in alcune parti ne risente, facendo accusare un po’ di pesantezza dovuta forse anche ad una eccessiva particolarizzazione delle situazioni. Si poteva risparmiare qualche dettaglio e insistere un po’ meno su certi punti per evitarlo, riducendo di conseguenza leggermente la lunghezza senza togliere nulla di importante al racconto.
Detto questo, comunque, “Romanzo Criminale” ?® sicuramente molto bello, in molti tratti il ritmo davvero incalzante e i dialoghi molto ben construiti. Nel complesso quindi lo si legge velocemente.

Qui di seguito un brevissimo estratto:

Scialoja, che aveva persino letto il Che, riusciva a comprendere alcune delle loro ragioni. Ma non poteva dimenticare i caduti di via Fani. Quando versi il sangue, passi dalla parte sbagliata. Scialoja i brigatisti li immaginava tozzi, quadrati, freddi, meticolosi, banali nel quotidiano, metodici ragionieri del terrore. Se c’era qualcosa da pescare, quello delle barbe, dei toni incazzati e del rito collettivo era sicuramente il mare sbagliato. Questi potevano ammazzarti di citazioni di Marx, Deleuze e Guattari. Quegli altri avevano al massimo il diplomino delle centocinquanta ore e le mani callose, ma smontavano una mitraglietta in quarantacinque secondi. Questi qui erano un fiume di parole. Quegli altri un’acquerugiola di piombo.

Romanzo Criminale, Giancarlo De Cataldo, Einaudi editore, 2002, 628 pagine, 16 euro

Ora non mi resta che vedere il film.

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One thought on “Romanzo Criminale, Giancarlo De Cataldo

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