No Chris, non fare scherzi

Leggo stasera su rockstar.it una dichiarazione del bassista dei Coldplay che mi lascia un po’ preoccupato:

Sapete bene che ogni gruppo dice sempre la stessa cosa, ma il nostro prossimo disco sar?† realmente differente dagli ultimi tre, perch?© sarebbe troppo noioso per noi e per tutti comporre un disco uguale ai precedenti. Abbiamo gi?† detto in passato che questi tre LP formano una trilogia e adesso ?® arrivato il momento di andare avanti. Ci sentiamo come se non dovessimo pi?? dimostrare nulla e questo ti da una meravigliosa carica creativa, sei libero di provare cose nuove. Nelle composizioni utilizzeremo molta pi?? elettronica, ma non saremo introspettivi.

Subito mi vengono in mente i Radiohead, il cui percorso musicale ?® stato proprio di questo tipo, partiti anche loro con una stupenda trilogia iniziale, dall’esordio con Pablo Honey (1993) alla consacrazione con Ok Computer (1997) passando per il validissimo secondo capitolo, The Bends (1995). Poi il cambiamento, la sperimentazione, l’elettronica, che li ha portati verso altre strade, quelle di Kid A, di Amnesiac, quelle sbagliate insomma. A mio modesto parere, s’intende. Per questo tali dichiarazioni mi spaventano un po’, non vorrei si infognassero anche loro in qualche percorso sonoro non proprio di loro competenza col rischio di uscirne magari con qualche batosta. Quindi, anche se le dichiarazioni sono del bassista Guy Berryman, io voglio lanciare un avvertimento al buon Chris. Occhio.

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